Per chi desidera sperimentare in bocca la ricchezza dei sapori bresciani, proponiamo di provare la Lasagnetta cavolo dei Ronchi e Fatulì ricetta di Gabriella e Dario della gastronomia “KilometriZero” titolari anche della Trattoria “el licinsì” di Brescia.
Una delizia al palato che sposa la dolcezza del cavolo dei Ronchi al seducente sapore del fumo di ginepro del pregiato caprino della val Saviore, Presidio Slow Food.
Può essere considerato piatto unico.
INGREDIENTI per 6 persone
6 fogli di pasta per lasagne fresca
2 cavoli dei Ronchi (misura media)
metà forma di Fatulì della Val Saviore
formaggio Grana grattugiato
sale q.b.
Per la besciamella:
2l di latte intero
noce moscata q.b.
100 g. farina
100 g. burro
Scaldate il burro a fuoco basso in un pentolino a fondo spesso. Quando il burro è sciolto, unite la farina e mescolate bene con la frusta.
Versate ¼ circa del latte e mescolate. Amalgamate il tutto e poi versate nel miscuglio il latte rimasto, una presa di sale e continuate a mescolare con la frusta con regolarità per evitare grumi. Fate inspessire la salsa su fuoco basso e quando inizia a bollire, toglietela dal fuoco e aggiustatela eventualmente di sale insaporendo con la noce moscata.
Un consiglio: Se preferite una besciamella più liquida diminuite la dose di burro e farina; per una besciamella più densa vice versa aumentate la dose di burro e farina. Attenzione a non esagerare perché la besciamella non deve “sapere” di farina.
PREPARAZIONE
Pulite i cavoli, privandoli delle foglie esterne, quelle più dure, tenendo quelle interne più morbide.
Dividetelo in cimette, lavatele ed eliminate anche il torsolo centrale.
Nel frattempo versate l’acqua in una pentola a bordi alti, portate a ebollizione, salate e fate lessare per 15 minuti circa cavolo e foglie.
In una pirofila alternate i fogli di pasta fresca conditi con la besciamella, le cimette di cavolo dei Ronchi e foglie, una grattata di Fatulì e formaggio Grana.
Passate in forno ventilato a 200° per 15 minuiti e servite spolverando sulla lasegnatta un’ultima grattata di formaggio Fatulì.
Lo sapevi che i Romani mangiavano il broccolo crudo prima dei banchetti per aiutare lo stomaco nell’assorbire l’alcol, le foglie schiacciate erano usate invece per curare ferite e tagli. Per far scomparire invece il tipico odore del cavolo in cottura, a causa dei composti solforati, bisognerebbe aggiungere in pentola un cucchiaio di aceto, del succo di limone o del pane.