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Le varianti: al latte di capra e all’acqua

Al latte e all’acqua: due gustose varianti del gelato cremoso
Non di solo latte vaccino vive il gelato. Anche il latte di capra e l’acqua hanno conquistato il loro ruolo di primo piano nelle preparazione del fresco e gustoso dessert.

© ph. Matteo Marioli

Il primo è un’ottima base non solo perché rende digeribile il gelato a chi è intollerante al lattosio, ma anche e soprattutto perché, con il suo sapore forte e peculiare, consente abbinamenti decisamente gourmet.
E’ il caso, per esempio, del bresciano “Fior di capra alla Marenata di Serle, ideato da Oscar Nassa della nota gelateria “Lapecoranera”. Vincitore, qualche anno fa, di una menzione speciale del concorso Gelato World Tour è un gusto in edizione limitata che parte da due prodotti d’eccellenza legati al territorio. Il latte proviene dall’Azienda agricola “Il caprino di Cariadeghe” che alleva capre felici di vivere allo stato brado sull’omonimo altipiano, mentre la Maranata rinnova i tempi in cui Serle era il “paese delle amarene” con una produzione di questo frutto che costituiva una buona parte delle rendite delle famiglie dedite all’agricoltura.

© ph. Matteo Marioli

Anche l’acqua può dare corpo ha un ottimo gelato. Certo si tratta di un dessert magro perché la base di latte, panna, uovo lascia il posto alla polpa di frutta miscelata con uno sciroppo di acqua e zucchero che deve avere la giusta densità per dare consistenza e volume alla preparazione. Il gelato a base acqua ha un gusto più leggero ed esalta il sapore della frutta fresca impiegata evocando immediatamente l’estate e il refrigerio che solo un buon gelato sa dare.

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