Fonte di acqua, zucchero, grassi e proteine, il latte è ingrediente principe nel bilanciamento del gelato di basi bianche e gialle assieme al suo derivato principale, la panna. Il latte rappresenta circa dal 55% al 70% del peso in un fiordilatte. Solo per questo motivo la qualità del latte dovrebbe essere fondamentale.
E’ a questa bevanda-alimento che la FAO insieme alle Nazioni Unite hanno deicato una Giornata mondiale che si celebra in tutto il mondo ogni primo giugno da venti anni.
L’obiettivo del World Milk Day: sensibilizzare i consumatori sulla ricchezza nutrizionale e salutistica di questo importante alimento che costituisce la base della nutrizione quotidiana nel mondo fin dalla prima infanzia e la promozione nel fondamentale ruolo dei prodotti lattiero caseari nel sostentamento sociale ed economico delle popolazioni.
Brescia si conferma la prima provincia in Italia per produzione e qualità di latte con 15 milioni e 583mila quintali di latte prodotti nel 2020, pari al 12,3% del totale italiano.
Ma soprattutto è un alimento sicuro, come certificato dalla recente ricerca “Residui principi attivi nel latte di massa” commissionata da Regione Lombardia all’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna (Izsler) che insieme ad ATS hanno commentato i risultati del progetto che si è focalizzato sulla ricerca di residui di antibiotici in 52 campioni di latte provenienti da 150 allevamenti che consegnano a 12 stabilimenti di trasformazione. In sintesi la ricerca ha evidenziato come l’uso di farmaci veterinari sia in continuo calo da anni nelle stalle bresciane. Un dato che dimostrerebbe come per la provincia bresciana sia centrale il tema del benessere animale per la produzione di latte sempre più sostenibile.
Dal 28 gennaio 2022 entrerà anche in vigore il registro informatizzato dei trattamenti sanitari sugli animali per dare ancora più certezze, ha ricordato Antonio Vitali direttore del dipartimento veterinario Ats Brescia: «Da quella data sapremo come sistema evidenziare i trattamenti fatti ad ogni singolo animale negli allevamenti di bovini da latte. Un vantaggio perché si potranno confrontare i dati tra allevamenti, provincie , regioni e stati con un innalzamento del livello dei nostri allevamenti e una valorizzazione dell’immagine del latte nei confronti dei consumatori».