Il pesce è importante nella nostra alimentazione. Non tutti i pesci però sono uguali e, a seconda di quelli che mangiamo, il loro effetto sul nostro organismo cambia. Il consumo, che sia di mare o d’acqua dolce, non dovrebbe comunque superare le due volte a settimana, suggeriscono i nutrizionisti.
Tuttavia è bene stare attenti a ciò che mettiamo nel piatto non solo per la nostra salute ma anche per quella del pianeta. Così quando andiamo a fare la spesa, anche in caso del pesce, prima ancora di pensare a come cucinarlo e fondamentale pensare a come e dove indrizzare gli acquisti.
Tra i vari consigli da seguire noi vi suggeriamo di consultare la miniguida Mangiamoli Giusti di Slowfish (Slowfood), pensata per il pesce di mare ma adattabile anche per l’acquisto del pesce d’acqua dolce per combinare anche in questo caso
piacere e responsabilità.
Fondamentalmente si tratta di indicazioni utili su come modificare le nostre abitudini di acquisto e consumo per contribuire a un’inversione di rotta per rispettare il mondo ittico senza rinunciare al gusto.
ECCO I QUATTRO PASSI PER UN ACQUISTO CONSAPEVOLE SECONDO SLOWFOOD
1-Individuare un buon pescivendolo competente e disponibile a fornire tutte le informazioni necessarie è il primo passo per compilare la lista della spesa. E’ importante sapere da dove provengono i pesci, se sono pescati o di allevamento, se il pesce è fresco o congelato.
2- Scegliere i pesci di stagione e nostrani. Anche i pesci dei laghi bresciani si pescano tutto l’anno, anche se anche il pesce ha una sua stagionalità. Infatti in certi periodi ci sono alcune specie che non si possono pescare, perchè in periodo riproduttivo, e di conseguenza sono vietate alcune tecniche o l’uso di determinate reti.
3- Cercare la giusta taglia. Esistono norme che servono a proteggere le risorse ittiche, ma sono troppo spesso ignorate da chi pesca e da chi acquista. Consumare pesci in età giovanile significa ostacolare la riproduzione di quella specie, perché solo gli esemplari che giungono a maturità possono riprodursi e mantenere quindi l’equilibrio della catena. Ad esempio la sardina dovrebbe essere di almeno di 11 cm, il pesce persico di 18 cm o una trota eridea di 18 cm.
Ecco qui un esempio di misure e divieti nella provincia di Brescia
4- Spendere meno. Cambiare abitudini di acquisto e di consumo non è facile, ma è importante farlo ed è anche conveniente per le nostre tasche! – spiega SlowFish – Le specie neglette sono pesci meno conosciuti e meno cari, ma altrettanto saporiti e a basso impatto ambientale. Il consumo di queste specie, infatti, allevia la pressione di pesca su quelle specie che stanno pagando con l’estinzione la loro notorietà!
LO SAPEVATE CHE un tempo nel bresciano il pescato d’acqua non era a disposizione di tutte le classi sociali. Ad esempio carpioni e trote erano destinati al desco nobile o della ricca borghesia mentre sardine e alborelle imbandivano le tavole più povere. Oggi ormai anche le alborelle scarseggiano e sono talmente rare nei laghi lombardi, nonsotante esista un programma regionale che ne tenti il ripopolamento, che la pesca delle aole ad esempio nel Lago di Garda è stata vietata fino al 30 giugno del 2023.