Febbraio è l’ultimo mese d’inverno utile per fare scorta di vitamina C.
Gli agrumi restano un tesoro di salute e gusto.
Arance, limoni e pompelmi sono perfetti, ma questo è il momento di acquistare anche i mandarini.
Meno acidi delle arance. Gli spicchi sono succosi e dolci e sono una buona fonte anche di sali minerali.
Esistono diverse varietà naturali, ma anche di “ibridi” come il mandarancio, il mapo e le clementine.
Questi ultimi, oltre a mantenere le stesse caratteristiche nutrizionali, hanno in più il pregio di essere quasi privi di semi.
Come sceglierli e conservarli
Quando li acquistate badate a che la buccia sia tesa, lucida e brillante. Solitamente la parte finale del picciolo è ancora verde e ben attaccata al frutto.
Si mantengono a lungo se conservati in un luogo fresco e asciutto, meglio se tenuti in cestini in vimini o cassettine in legno che permettono la circolazione dell’aria.
Anche il Kiwi non dovrebbe mancare sulla tavola di febbraio. Un vero e proprio concentrato di vitamina C.
Un tempo considerati frutti “esotici” oggi sono coltivati con grande successo anche in Italia, tra cui diverse zone della provincia di Brescia.
Il sapore di questo frutto è inconfondibile: un perfetto equilibrio tra l’aspro e lo zuccherino.
Come sceglierli e conservarli
Vanno acquistati quando il frutto è ancora un po’ sodo, per poi essere lasciato maturare a temperatura ambiente.
Anche i cinorrodi della rosa canina, sono ricchi di vitamina C.
Sono i “falsi” frutti di questo arbusto selvatico che cresce spontaneo nei campi abbandonati, ai margini dei boschi o lungo i sentieri. Ottimi per preparare gustose marmellate, con l’avvertenza di eliminare i semi e i peli.
Tra gli ortaggi di stagione, i carciofi.
Da sempre valorizzati dalle cucine regionali, sono un ortaggio sano e gustoso. Dure e fibrose le foglie esterne nascondono un cuore tenero e carnoso, prezioso in cucina. Le numerose varietà coltivate e presenti sul mercato si possono dividere in due grandi categorie: con o senza spine.
Quelli spinosi hanno una forma affusolata, sono quasi sempre di colore verde brillante e il loro gusto è deciso.
Quelli senza spine hanno un gusto delicato e in cucina grazie alla loro forma si prestano ad essere preparati ripieni.
Come sceglierli e come si puliscono
Devono essere sodi, senza foglie sciupate, la punta chiusa, anche il gambo non deve essere ammaccato. Per riconoscerne la freschezza, prendete il carciofo schiacciatelo tra l’indice e il pollice sarà fresco se oppone resistenza ma senza appiattirsi.
Lavateli rapidamente. Accorciate il gambo (alla base se intendete ridurli a spicchi o a fettine, lasciate 4 0 5 cm per usarli interi) togliete le foglie esterne più dure, tagliando la punta spinosa. Se tenete il carciofo intero, la barba può essere eliminata anche con uno scavino.
Una volta mondati mettete i carciofi in una bacinella con acqua fredda, acidulata con succo di limone per non farli annerire.