Da sciamano a tecnico laureato
Un po’ stregone, un po’ scienziato. Sciamano, ma anche chimico, agronomo e botanico.
L’erborista assomma in sè tante figure insieme e la sua competenza negli anni, per non dire nei secoli, è cambiata e si è evoluta fino a diventare quella di un vero e proprio tecnico.
Non esiste ancora un vero e proprio albo professionale, ma è vero che gli erboristi non sono tutti uguali. E no, non c’entra la simpatia con la quale vi accolgono da dietro al bancone della propria bottega.
Oggi chiunque può aprire un’erboristeria con la stessa facilità con cui potrebbe aprire un negozio di scarpe. Ma, per fortuna, non tutti possono mettersi a miscelare erbe, o fitoderivati vari, per creare prodotti naturali inediti e su misura per le esigenze della propria clientela.
Perché non tutti sono in possesso di una laurea in Tecniche erboristiche (o Scienze erboristiche e tecniche della salute oppure Scienze e tecnologie dei prodotti erboristici, dietetici e cosmetici, afferenti ai Dipartimenti di Farmacia, Chimica o Agraria), e senza questa qualifica non è consentito manipolare le materie prime ma soltanto rivendere prodotti già confezionati da terzi.
Naturale e vegetale, infatti, non sono sinonimo di “prodotto innocuo”.
Le piante sanno essere amiche e acerrime nemiche dell’uomo, per questo l’erborista deve conoscerne a fondo proprietà ed effetti nocivi.
Nel regno delle piante sono presenti veleni, sostanze tossiche. L’abbinamento sbagliato fra erbe o l’assunzione in contemporanea con medicinali potrebbe creare problemi, anche gravi, alla salute di un individuo.
Per vendere prodotti erboristici, a scopi nutritivi e cosmetici, è necessario conoscerne usi e caratteristiche delle piante, non si può certo improvvisare nulla.
Una differenza sostanziale non da poco se pensiamo che, all’origine, questa professione si basava quasi esclusivamente sulla scelta, raccolta, conservazione, manipolazione e miscelazione di erbe e piante officinali.
Negli anni i corsi di laurea in questa materia si sono moltiplicati e Brescia oggi può contare su molti erboristi laureati e quindi formati per operare direttamente sulle materie prime.
Che l’uso delle erbe (piante medicinali, officinali, aromatiche e spezie) sia un’arte antica è risaputo, così come il fatto che grazie alla scienza di cui si dispone oggi, le erbe possono davvero risultare ottime alleate anche per diminuire gli effetti tossici di alcuni farmaci, va però, ricordato che il consumatore deve sempre essere informato adeguatamente, e che quando si tratta di salute il medico è il miglior consigliere.
Un piccolo, ma significativo primato tutto bresciano.
Alessandro Ortogni (conosciuto ai più come l’ideatore – insieme ad Andrea Corezzola – del fortunato amaro digestivo ZeroTrenta) vent’anni fa, con una tesi sui «vini medicinali» è stato il primo laureato bresciano in Tecniche erboristiche, fra i primi otto in tutta Italia a conseguire quel titolo di laurea e oggi, grazie anche alle competenze acquisite, è alla guida di un’erboristeria di successo a Castegnato.