La vita è troppo breve per bere vini mediocri.
Johann Wolfgang von Goethe (1749 – 1832)
Viaggio in Valle Camonica: tra incisioni rupestri e cime innevate, tra l’Oglio, i laghi e le riserve naturali, dove la vite per crescere ha trovato un habitat perfetto e unico nel suo genere.
Qui la coltivazione della vite era, un tempo, molto praticata, ma i cambiamenti epocali avvenuti negli anni Settanta hanno provocato una generalizzata fuga dal lavoro in campagna portando ad un drastico ridimensionamento degli ettari coltivati a vite.
Da qualche anno c’è stato fortunatamente un ritorno alla viticoltura, grazie alle nuove generazioni di viticoltori. Attività oggi favorita, anche per le conseguenze del riscaldamento climatico, che in qualche modo sta obbligando i produttori a ricercare superfici da coltivare ad altitudini maggiori.
Ad oggi la superficie vitata in Vallecamonica conta circa 140 ettari. I vitigni maggiormente presenti in Valle sono soprattutto il Merlot ed il Marzemino, per i vitigni a bacca nera. Muller Thurgau, Incrocio Manzoni (incrocio tra Riesling Renano e Pinot Bianco) e Riesling Renano i vitigni a bacca bianca. Fieri ancora resistono il Valcamonec, l’Erbanno ed il Sebina, vitigni autoctoni, ma che purtroppo stanno scomparendo.
Vera viticultura eroica.
Vigneti coltivati in montagna, frutto del lavoro immane di vignaioli appassionati e altrettanto eroici che hanno strappato alle rocce, alla montagna appezzamenti di terra trasfomandoli in piccoli capolavori.
E’ in questo contesto che abbiamo scoperto l‘Azienda Agricola Scraleca, fondata dai fratelli Tedeschi nel 2002, una moderna azienda di montagna, che lavora terreni ubicati su antichi terrazzamenti di origine seicentesca nel parco del Lago Moro e in prossimità del sito archeologico di Luine.
Il primo incontro con i vini di questa cantina è avvenuto a Sale Marasino presso il Laboratorio L’Emporio, dove ho avuto il piacere di gustare la ricetta dello chef Giorgio Lovati: “Miniburger di salmerino all’Aneto con turbante di agretti all’olio Tino”. Già il nome è invitante!!
Ottima la fusione delle due caratteristiche principali: le note amarognole e leggermente acide dell’agretto e la tendenza dolce del salmerino. Tra i vari vini degustati in accostamento, la mia scelta è caduta alla fine sul Griso 2018, Valcamonica IGT Bianco, della cantina Scraleca.
Prodotto quasi interamente da uve Incrocio Manzoni esclusivamente di provenienza aziendale, con l’aggiunta di una piccola percentuale di Kerner. Il Griso viene vinificato e fatto maturare per 10-12 mesi in botti d’acciaio inox ed un altro anno in bottiglia. Si presenta con un meraviglioso giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso è fine, intenso, sentori di fiori e frutta a polpa bianca. Leggermente aromatico, equilibrato e sapido.
L’acidità è ben presente, segno che potrebbe maturare ancora qualche anno senza perdere in freschezza. Un vino invitante…!!
Arrivati in Scraleca, la nostra anfitriona è stata Anna, figlia di uno dei fondatori, specchio di come le nuove generazioni si stanno ritagliando un ruolo importante nella viticoltura camuna. L’azienda si sviluppa sui poderi di Scraleca, Grimaldi e Corne Rosse, conta due ettari coltivati a vigneto, oltre a uliveti e coltivazioni di mais.
Nel corso degli anni l’azienda agricola Scraleca ha sviluppato la produzione vinicola, basata sull’individuazione di varietà particolarmente adatte al territorio di riferimento. Nel vigneto Grimaldi viene prodotto vino bianco, Incrocio Manzoni, nel vigneto Scraleca viene prodotto vino bianco all’80% Incrocio Manzoni e 20% Kerner, mentre nel vigneto Corne Rosse la produzione è di vino rosso (il Moro), con una composizione di Rebo e Merlot. Oltre alla produzione vinicola l’Azienda Agricola Scraleca produce 4 differenti tipi di olio extravergine d’oliva, blend di olive provenienti dai diversi poderi. Buon assaggio!
LO SAPEVI CHE il nome Griso deriva dal noto bravo di manzoniana memoria (!)