“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’umanità non resterebbero che quattro anni di vita” probabilmente questa frase Albert Einstein non l’ha mai pronunciata, gli è stata ambiguamente attribuita, ma la profezia rischia comunque di avverarsi.
Un pericolo da non sottovalutare, soprattutto per quelle selvatiche ancora più arischio delle api mellifere.
Anche per il WWF che in occasione della Giornata della Terra ha scritto “senza insetti impollinatori le nostre tavole sarebbero vuote. L’impollinazione è uno dei servizi ecosistemici più importanti forniti dalla natura per l’alimentazione umana e per l’economia. Eppure, più del 40% delle specie di impollinatori invertebrati rischia di scomparire, a causa dell’utilizzo elevato di pesticidi e l’abbandono delle pratiche agricole tradizionali”.
Le api, dunque, non servo solo per fare il miele. Quasi il 90% delle piante selvatiche da fiore ha bisogno di impollinatori per riprodursi. Preziosi e insostituibili per l’equilibrio degli ecosistemi e per la sicurezza alimentare della nostra e di altre specie viventi.
Per questo Il 20 maggio si festeggia la Giornata mondiale delle api, istituita nel 2017 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le amministrazioni sull’importanza delle api e dell’apicoltura. La data è stata scelta in onore del pittore e allevatore sloveno Anton Janša (1734-1773), tra i fondatori della moderna apicoltura.
Dai primi giorni di maggio, in tutta Europa Slow Food, ha dato il via alla campagna di sensibilizzazione Flower Bomb Challenge, tradotto “una bomba di fiori”. L’idea è quella di costruire vere e proprie “bombe di fiori” (un mix di semi di fiori selvatici, argilla e terra) da spargere in giro, in giardino, in campagna, nei parchi e dovunque ci sia terra dove possano crescere. L’Associazione si è anche fatta promotrice dell’iniziativa dei cittadini europei Salviamo le api e gli agricoltori. Dopo l’iniziativa “Adotta una mucca“ non poteva certo mancare anche la poposta di “Adottare un alveare o un’ape regina“, che permette di aiutare a salvare le api dall’estinzione e allo stesso tempo di ricevere il loro miele direttamente a casa.
Non solo attraverso la proposta tecnologica della startup 3Bee che permette di adottare un’arnia direttamente dalla piattaforma online a partire dalla tipologia di miele che si vuol ricevere a casa, monitorando a distanza il proprio alveare. Ma in rete si trovano ormai anche diversi apicoltori bresciani che hanno sposato questa filosofia per continuare a sostenere e proteggere questi piccoli insetti.
LO SAPEVATE CHE Il Miele Elvish è il miele più costoso al mondo? E’ considerato il miele degli elfi ricco di sostanze nutritive, minerali, gli vengono attribuite perfino proprietà medicali. La sua è una storia che ha dell’incredibile. Nel 2009 alcuni apicoltori del Nord Est della Turchia, hanno osservato uno strano andirivieni di api in una grotta. Potete immaginare la loro sorpresa quando a 1800 metri di profondità trovarono la bellezza di 18 chili di questo miele unico al mondo, grondante dai muri. Il sapore è unico, come il prezzo! Il primo kg è stato venduto a 45 mila euro. Oggi, invece, è sceso per così dire a cinquemila euro al Kg.