Giugno tempo d’estate e l’orto si arricchisce di nuove verdure e il frutteto ricomincia a riempirsi di frutta fresca di stagione.
Tra i pomodori, i peperoni, le zucchine, i cetrioli e le melanzane in campo questo mese si raccoglie anche il FAGIOLO Nano Anellino di Brescia.
Facile da riconoscere, ha il baccello di colore verde con alcune striature marroni e ricurvo ad anello, tondo, carnoso e senza filo. Sono i legumi più precoci della famiglia e cuociono più velocemente dei cornetti.
Sono ortaggi da mangiare freschi e non si seccano come altri legumi (fagioli, ceci, piselli o lenticchie), quindi durano meno.
A Brescia un tempo venivano coltivati sui Ronchi alle pendici del Monte Maddalena oggi praticamente introvabili, si raccolgono un po’ ovunque nell’hinterland della città.
L’estate è appena cominciata e con lei la voglia di gustare tanta frutta succosa e leggera. Dolci protagoniste di questo mese le albicocche e le ciliegie. Ottime al naturale e riservano grandi sorprese nei dessert.
CILIEGIE E AMARENE
Una davvero tira l’altra… Simili tra loro nell’aspetto in realtà sono molto diverse le une dalle altre e le numerose varietà appartenenti a questa famiglia provengono da due alberi diversi: il ciliegio dolce e il ciliegio acido. Dal primo nascono le tenerine e i duroni, dal secondo le amarene, le visciole e le marasche.
Al momento dell’acquisto le cigliegie vanno scelte al punto giusto di maturazione perché, a diferenza di altri frutti, non maturano dopo la raccolta. Devono essere sode e carnose e il picciolo deve essere ben attaccato. La polpa non deve essere troppo chiara, frutto ancora acerbo, ma nemmeno troppo scura, il frutto in questo caso potrebbe essere andato oltre la maturazione. Lavatele solo prima di consumarle, lasciando il picciolo attaccato. Se le consumate in giornata, tenetele a temperatura ambiente, in caso contrario potere riportle in frigo al massimo per 2-3 giorni.
Nel bresciano rinomate sono le amarene di Serle. Con questa polpa succosa con note acidule si ricava il Marenello, un liquore alcolico, riproposto dalla locale Pro Loco che ha riportato alla luce l’antica ricetta, che una leggenda farebbe risalire al Medioevo.
LE ALBICOCCHE
Il profumo dell’estate! Preferite quelle con al buccia tesa e vellutata, senza macchie evidenti e prive di ammaccature. Evitate quelle con zone verdognole che indicano che sono state colte prima della maturazione coompleta che deve avvenire sull’albero. Controllate delicatamente che siano morbide. Lavatele sotto acqua corrente, strofinandole leggermente con le mani. Conservatele nella parte meno fredda del frigo per 5-6 giorni, chiuse in sacchetti di carta o in sacchetti di plastica microfiltrata. Una valida risorsa per un fine pasto rinfrescante e grazie ai caroteni, di cui sono ricche, le albicocche proteggono la pelle e favoriscono l’abbronzatura. Ricche anche di vitamine (A e C), uniscono un’eccellente digeribilità a un basso tenore calorico. Vanno però gustate in fretta perché questo frutto è molto deperibile.