Il genio risiede nelle cose semplici, come per la Persicata di Collebeato: una squisita marmellata solida fatta con la polpa delle pesche di fine stagione, nata in provincia di Brescia nell’antichità per conservare il profumo dell’estate anche in inverno, la cui origine è legata a una leggenda che ha per protagonisti l’amore di una mamma, il cibo e la memoria.
La storia racconta che per far assaggiare le pesche migliori raccolte in paese al figlio in guerra questa mamma avesse escogitato un modo gustoso per farle arrivare al fronte senza che i frutti potessero deteriorarsi nel trasporto. Come? Sotto forma di barrette di gelatina.
Che sia vera o falsa questa leggenda poco importa: conta, invece, che la ricetta della Persicata di Collebeato sia arrivata fino ai giorni nostri.
A portarne avanti la tradizione uno dei cittadini più illustri di questo paese dell’hinterland bresciano: il Maestro dei pasticcieri italiani Iginio Massari.
Grande appassionato di questo frutto della terra bresciana e ambasciatore di questo rinomato dolce tipico della zona.
«Una goduria per i golosi, le pesche di Collebeato sono racchiuse in un tocchetto di Persicata» dice Massari che aggiunge senza ombra di dubbio che per lui è «Oro colato da mettere in bocca».
Così se non l’avete mai assaggiata, siete curiosi, vi avanza qualche pesca e avete un po’ di tempo a disposizione, perché allora non provare a realizzare la ricetta la seguendo passo passo le indicazioni del Maestro Iginio Massari che ci ha permesso di pubblicare la sua videoricetta realizzata dalla scuola Cast Alimenti, in collaborazione con il Comune di Brescia?
Questi gli INGREDIENTI suggeriti per realizzare la famosa Persicata di Collebeato. Grazie ad una cottura a bassa temperatura, tutte le preziose caratteristiche aromatiche e gustative della pesca sono mantenute intatte. E’ una sfiziosità che si scioglie in bocca in un morbido gioco di sapori che alterna dolcezza e acidità, assicura Massari.
1000g pesche a pasta bianca
950g zucchero
15g pectina
50g zucchero semolato
100g acqua
limoni q.b.
Il PROCEDIMENTO invece lo lasciamo raccontare al maestro… cliccate qui per vedere e seguire i passi della videoricetta!
LO SAPEVATE CHE il nome “persicata” deriva da “persech” forma dialettale bresciana per indicare appunto la pesca, esisteva già nell’ottocento e pare che D’Annunzio ne fosse goloso tanto da interrompere i suoi leggendari digiuni solo con qualche assaggio di questa specialità.