Parto da qui dal Brixia Craft Beer Expérience che si è svolto a Brescia a settembre e che «mi ha positivamente colpita perché ha saputo creare un clima di interazione vero tra i vari protagonisti del mondo birra: produttori, consumatori, publican ed homebrewers.
Facendo mente locale, sicuramente una delle persone che ha maggiormente contributo alla nascita di una simile e piacevole atmosfera, è stato Nicola Ferri, birraio di Classe 85. Chi non si è fermato a fare due chiacchiere con lui tra una birra e l’altra?
Nicola esercita una spontanea attrazione verso il pubblico, con la sua estrema semplicità e genuinità.
Ne approfitto per fare due chiacchiere con lui sorseggiando una berliner weisse (ovviamente di sua produzione!).
Classe 1985 (manco a dirlo !) originario della Bassa (bresciana), decide di coronare il sogno di aprire un birrificio tutto suo, dopo aver partecipato ad un corso formativo per birrai artigiani presso l’Enaip di Cremona, seguendo le tracce del compianto Lorenzo Bottoni. Nel 2019 il grande passo, aprire un microbirrificio con annessa tap room a Fiesse, paesino di confine tra le provincie di Brescia, Mantova e Cremona e nel 2020 l’ampliamento che lo ha portato ad aggiungere un dehors alla struttura già esistente.
Trainato da una forte passione per la birra, in particolare quella di stampo anglosassone, Nicola ha tra i suoi obiettivi, quello di diffondere la conoscenza della birra artigianale tra i bevitori della “Bassa”: offrire birre in stili diversi e farne cogliere le differenze al consumatore, diffondendo una sana cultura birraria tra chi produce e chi beve.
Qual’è la filosofia di Classe 85 ?
Diciamo che il birrificio non ha una filosofia vera e propria…E’ chiaramente percepibile la mia propensione per gli stili anglossasoni, ma non voglio precludere la possibilità di produrre in futuro birre non inglesi, di stampo belga ad esempio. Quello in cui credo fortemente è invece la necessità di brassare birre in stile e cercare di produrre dando sempre il meglio di me, questa è una mia prerogativa. Non nascondo tuttavia che ci sarà spazio alla creatività ed a esperimenti birrari, non necessariamente collegati ad uno stile specifico.
Allo stato attuale sono sette le birre in produzione presso il birrificio :
- White Mary-White Ipa 5.2%
- Citric Trip-Berliner Weisse 3.9%
- Black-Irish Stout 4%
- Alfalfa-Pale Ale 4.2%
- Bitter Sweet Spirit-Special Bitter 5.9%
- Italian Gringo-American Ipa 6%
- Atypical Tea Party-Bitter 3.9%
Tutte birre ad alta fermentazione, caratterizzate da una quasi assoluta fedeltà allo stile tradizionale : esclusivo impiego di luppoli inglesi nelle birre di bandiera britannica e nessun ingrediente aggiuntivo nell’unica tedesca di famiglia, che rimane per questo una berliner weisse « in purezza ».
Qual’è la birra « bestseller » fra quelle che hai ora in produzione ?
Sicuramente la Alfalfa ! Una Pale Ale « old school » all’inglese. Una birra che nella sua semplicità necessità di scrupolose attenzioni per poter essere brassata in linea con lo stile originale.
Alfalfa è una birra che rispetta l’equilibrio tra malti e luppoli inglesi, delicati, mai « over the top » al contrario della rivisitazione in chiave americana che oggi molti bevitori tendono a prediligere. Un ottimo biglietto da visita per chi, secondo me, si avvicina alle produzioni di Nicola per la prima volta : avere la certezza di trovare un prodotto ben fatto, facilmente identificabile con lo stile originale, consente al consumatore di cogliere davvero il « modus operandi » di un birraio. Non dimetichiamoci inoltre che la stessa birra ha ricevuto una menzione nell’ultima edizione della « Guida alle Birre d’Italia Slow Food »
Quale invece quella che ti stà più a cuore ?
Sicuramente la Crazy Mary, la White Ipa. C’è una forte motiviazione affettiva che mi lega a questa birra : è stata la primissima che ho brassato in casa, da homebrewer, ed anche la prima ad essere prodotta in birrificio. E’ dedicata a mia nonna, conosciuta in paese come « Maria la matta », da qui l’inglesizzazione del nome.
Un passato da geometra, un presente totalmente dedicato alla birra.
Unico socio di Classe 85, Nicola cura in prima persona ogni singolo aspetto del birrificio : reperimento materie prime, produzione, vendita, contabilità, gestione tap room e partecipazione a fière ed eventi di settore. Come se tutto questo non bastasse, ha recentemente avviato una nuova attività.
Ci vuoi parlare del progetto « truck » ?
E’ nato tutto un po’…per caso ! Grazie ad uno evento birrario ho conosciuto Pietro Mosconi, titolare del Basulon (progetto di street food nato a Codogno-LO- che porta in giro per l’Italia i prodotti lodigiani e non). Dopo diverse collaborazioni ho sentito che tra di noi c’era un’ottima sintonia lavorativa ed abbiamo cosi deciso di avviare un’attività commerciale inseme. Abbiamo rilevato un vecchio camion dei pompieri del 1952, non più idoneo a svolgere la sua primaria mansione e lo abbiamo adibito a « beer truck » per spegnere la sete dei birrofili di tutta Italia !
Il 18 Ottobre 2022 Classe 85 spegne 3 candeline e Nicola si stà prepando per festeggiare questo traguardo con clienti ed amici.
Ora che il tuo birrificio « stà diventando grande » che programmi hai per il futuro ?
Come anticipavo mi piacerebbe realizzare qualche birra di stampo belga, in particolare fruit beer…In un futuro prossimo anteriore, vorrei tanto realizzare un moi grande sogno, cioè di arrivare a produrre fermentazioni spontanee con impiego di lieviti autoctoni.
Nel futuro a breve termine invece voglio concentrarmi sullo sviluppo della linea di produzione, arrivando ad 11 birre, aggiungendo una saison, una blanche ed una fruit beer ed ampliare il progetto « truck ».